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Il mio lavoro è ispirato da un interesse per la storia sociale dell’uomo e la sua relazione con l’ambiente urbano, politico e architettonico. Analizzo gli elementi laterali dimenticati dalle narrative storiche riflettendone il rapporto tra il paesaggio urbano e l’evoluzione civile dell’uomo; contesto la storia del comportamento comunitario in architettura e politica studiandone il rapporto tra memoria individuale e collettiva. Un lavoro del corpo, non inteso come diario privato, che respinge ogni narrativa intenta a favorire prospettive analitiche ma che punta a costruire un deposito di memoria culturale da cui si possa prendere riferimento cosicché possa essere usato come critica del presente. Uno studio tende alla rilettura in chiave critica dei sistemi di potere e la complessa realtà dell’economia globalizzata. Una visione artistica e una vita che muovono tra ‘sottoculture di resistenza’ che tentano di resistere la massificazione della vita urbana, la distruzione dell’ambiente e del paesaggio. Ciò é anche un atto politico attraverso il linguaggio dell’arte quando assume il significato di organizzazione, impiego e gestione dello spazio comune, sociale e collettivo. I contesti che vengono piú spesso utilizzati nella mia ricerca artistica sono ‘residui,’ ovvero piazzati al confine tra la produzione di conoscenza e l’uso industriale risultato del ‘potere illegale’ e speculativo della vita stessa. L’importanza politica risponde alle multiple richieste della gente che richiede una revisione delle dicotomie tra pubblico/privato, visione individuale/visione collettiva.
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The center of my work is given by an interest in the social history of man in relation to its urban environment, political and architectural. I analyze the lateral elements forgotten by history; reflecting the relationship between the urban landscape and civil development of man; I question the story of architecture and political community’s behavior studying the relationship between individual memory and collective memory.
A body’s work, but not intimate diary, which eschews any narrative intent to favor an analytical perspective, which aims to build a repository of cultural memory, where to draw references and exemplary to critically review the present time. A research tends towards a critical reading of power systems and the complex reality of the globalized economy. An artistic vision and life that moves within “subcultures of resistance” that intends to resist the massification of urban life, the destruction of the environment and landscape. It’s also act politically through the language of art , when politically assumes the meaning of organization, employment and management of the common, social and collective space.
The contexts that are most involved in my artistic research are “residual”, contexts placed at the edge of the great knowledge production and industrial use as result of ‘”illegal power” and the struggles of speculation about life itself.
The political significance responds to the demands of the “multitude of people” who request the policy of reviewing the dichotomy between public / private, individual vision / collective vision, the same subjects that inspire the contemporary art debate called “public”.
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